PALATO STRETTO

Quando un palato è stretto la madibola non riesce a chiudere correttamente con la parte superiore ed è costretta a deviare da un lato per far contattare i denti.

La nostra bocca, infatti, è come una scatola: la parte inferiore (mandibola) è la scatola, mentre la parte superiore (palato) è il coperchio. Se il coperchio è stretto la scatola non si chiude e i denti non riescono ad andare a contatto e a masticare. In questo caso la mandibola è costretta a deviare da un lato con una inversione della masticazione detta: morso crociato. Dal lato della bocca in cui c’è il morso crociato i denti dell’arcata superiore chiudono all’interno rispetto ai denti dell’arcata inferiore, mentre normalmente i denti superiori sono tutti più esterni rispetto ai denti inferiori.

Il morso crociato, quindi,  non è determinato dal fatto che il palato sia stretto solo da un lato, ma dal fatto che la mandibola è costretta a spostarsi da una parte per avere un minimo contatto dei denti. In questo caso anche la parte inferiore del viso si può presentare deviata da un lato.

Inoltre, un palato contratto si associa spesso alla mancanza in arcata di spazio per l’eruzione dei denti permanenti: se l’osso è più stretto, i denti hanno uno spazio minore per potersi posizionare correttamente.

morso crociato evidenziato - Copia
morso crociato - Copia
espansore rapido - Copia

Ma come si corregge?

La terapia prevede l’allargamento del palato. Ci sono molti metodi per effettuarlo, ma secondo noi quello più efficace è l’utilizzo di un espansore palatale rapido.

L’espansore è un dispositivo fisso incollato sui denti che agisce direttamente sulle ossa permettendo una normalizzazione duratura della larghezza del palato e una chiusura simmetrica della mandibola e dei denti. A differenza di quello che si potrebbe pensare si tratta di una procedura indolore e che agisce stimolando il normale processo biologico di crescita ossea a livello suturale. L’espansore è altamente tollerato dai bambini che nel giro di pochi giorni si abituano tranquillamente alla presenza dell’apparecchio.

Si tratta di una metodica:

efficace: agisce direttamente sul problema (la dimensione delle ossa) e non inclina semplicemente i denti verso l’esterno (a differenza di altri dispositivi mobili);

altamente predicibile: essendo un apparecchio fisso i risultati non dipendono dalla collaborazione del bambino;

rapida: la durata del trattamento è relativamente veloce (il risultato, infatti, viene ottenuto già nel giro di 2 mesi, a cui fanno seguito 8 mesi di stabilizzazione).

Qual è il momento migliore per intervenire?

Il trattamento precoce (intorno ai 6-8 anni) è altamente indicato poiché, a questa età, il palato è più “tenero”  (la sutura palatina è ancora bene aperta) per cui la correzione sarà più facile ed efficace. Inoltre, intervenire in tenera età permette la normalizzazione delle funzioni e un ripristino della simmetria del viso che altrimenti potrebbe crescere deviato.

Infine, una correzione precoce della dimensione ossea permette anche di ristabilire lo spazio necessario all’eruzione dei denti permanenti che inizia proprio a questa età.

Casi Clinici

Nel caso qui rappresentato l’espansione del palato ha permesso la centratura della mandibola e la correzione dell’ingranaggio posteriore dei denti (in alto foto pre-trattamento e in basso foto post-trattamento).

1. LATERALE DESTRA INIZIO
1. LATERALE DESTRA FINE
2. ANTERIORE INIZIO
2. ANTERIORE FINE
3. LATERALE SINISTRA INIZIO
3. LATERALE SINISTRA FINE

In questo bambino il palato stretto determina una posizione errata della mandibola che si risolve spontaneamente dopo l’allargamento del palato. Non sempre la mandibola si centra spontaneamente, ma sicuramente togliere l’interferenza del morso crociato è indispensabile per consentire uno sviluppo armonico e simmetrico dei mascellari.

viso iniziale
viso intermedia
viso finale