Perché è importante rivolgersi ad un ortodontista che sia specialista?

In Italia per esercitare l’ortodonzia non è obbligatorio aver conseguito la specializzazione. D’altra parte essere specialisti è sicuramente un valore aggiunto in relazione alla specifica conoscenza e approfondimento della materia.

ASIO è l’Associazione degli Specialisti in Ortodonzia (www.asio-online.it).

Può essere necessario mettere l’apparecchio anche quando il bambino ha ancora i denti da latte?

Sì, nei casi in cui sono presenti delle problematiche scheletriche è di fondamentale importanza intervenire precocemente, generalmente intorno ai 5-10 anni, quando in bocca sono presenti ancora i denti da latte. A questa età le ossa sono più “tenere” ed è possibile ri-direzionare con successo la loro crescita.

Anche in presenza di gravi problemi di affollamento è necessario intervenire quando ci sono ancora i denti decidui per creare lo spazio necessario per l’eruzione dei denti permanenti

Qual è l’età migliore per portare il mio bambino a fare la sua prima visita ortodontica?

Consigliamo una prima visita ortodontica a partire dai 5-7 anni.

A questa età, infatti, è già  possibile riconoscere la presenza di un problema scheletrico delle ossa della bocca. Queste problematiche, se intercettate precocemente, possono essere risolte con maggior semplicità in fase di crescita, impedendo l’instaurarsi di una malocclusione più severa che richiederebbe un trattamento molto più complesso in età adulta.

Nei bambini, inoltre, è importante intercettare anche le problematiche legate alla mancanza di spazio per l’eruzione di tutti i denti permanenti così come alcune abitudini viziate o problemi funzionali (uso del ciuccio, succhiamento del pollice, respirazione orale, etc.) che, se non risolti, potrebbero interferire con il normale sviluppo della bocca.

Quando è necessario intervenire con un trattamento precoce e quando invece è possibile attendere?

E’ necessario intervenire precocemente (terapia intercettiva) in presenza di:

– gravi problematiche scheletriche

– gravi problemi di spazio (affollamento)

– abitudini viziate e problemi funzionali (uso del ciuccio, succhiamento del pollice, respirazione orale, etc.).

In tutti gli altri casi, è consigliabile attendere il completo cambio dei denti, di norma intorno ai 12 anni, in modo da effettuare un trattamento ortodontico definitivo intervenendo una volta soltanto. In questo modo è possibile, contemporaneamente, allineare i denti permanenti e risolvere le eventuali problematiche scheletriche presenti, sfruttando il picco di crescita puberale, che si manifesta proprio a questa età.

Qual è l’età migliore per iniziare un trattamento ortodontico?

L’età più idonea per iniziare un trattamento ortodontico varia in base al tipo di problematiche presenti.

In linea di principio, il momento migliore per intervenire sarebbe intorno ai 12-13 anni, in modo da poter, contemporaneamente, allineare i denti permanenti e risolvere le eventuali problematiche scheletriche presenti, sfruttando il picco di crescita puberale, che si manifesta proprio a questa età. In questo modo è possibile correggere tutte le problematiche in maniera definitiva intervenendo una volta soltanto.

Nei casi in cui vi siano delle problematiche più gravi è, invece, opportuno intervenire precocemente (tra i 5-10 anni) con un trattamento intercettivo. In questo modo si impedisce l’aggravarsi della malocclusione, cosa che richiederebbe un trattamento molto più complesso in età adulta con minor probabilità di successo.

 

Cos’è un trattamento in due fasi?

Un trattamento in due fasi è un trattamento che prevede una I fase di terapia effettuata tra i 6 e i 10 anni di età, quando in bocca non sono ancora comparsi tutti i denti permanenti. Questa I fase viene denominata trattamento intercettivo perché si prefigge di intercettare precocemente alcuni problemi che sarebbero di difficile risoluzione in età più avanzata. Le problematiche che richiedono un trattamento intercettivo sono: un’alterata crescita delle ossa dei mascellari, un grave deficit di spazio per l’eruzione dei denti permanenti e le cosiddette abitudini viziate (succhiamento del dito, respirazione orale etc.).

Dopo la I fase si monitora il cambio dei denti e la crescita delle ossa. Quando tutti i denti permanenti sono comparsi si rivaluta la necessità o meno di una II fase di trattamento ortodontico standard con apparecchiatura fissa.

Questa II fase si prefigge di allineare i denti permanenti e di ultimare la risoluzione delle problematiche presenti in maniera definitiva (di norma intorno ai 12 anni).

Si ottiene lo stesso risultato con un apparecchio mobile o con uno fisso?

Di norma la scelta tra l’utilizzo di un apparecchio mobile o di un apparecchio fisso varia in base al tipo di problematica da risolvere.

Generalmente gli apparecchi mobili permettono di correggere la posizione dei mascellari durante la crescita ossea, per cui noi li utilizziamo principalmente  nei bambini, in presenza di problemi di natura scheletrica.

In dentatura permanente, invece, siamo solite utilizzare un’apparecchiatura di tipo fisso (con gli attacchi “incollati” su tutti i denti) perché solo questo tipo di apparecchio ci garantisce un risultato sia estetico che funzionale ottimale e definitivo, in tempi contenuti. Un apparecchio mobile non sempre è in grado di produrre un perfetto allineamento e una corretta chiusura dei denti. Inoltre, richiede una collaborazione giornaliera protratta per molti mesi che è molto difficile da ottenere, soprattutto nei ragazzi adolescenti (è erroneo pensare che sia sufficiente un uso solo notturno).

E’ possibile allineare i denti  anche utilizzando delle mascherine trasparenti rimovibili, ma per essere efficaci devono essere portate tutto il giorno, fatta eccezione per i pasti e, a nostro avviso, non sono indicate in tutti i casi.  Durante la prima visita valuteremo se il vostro caso può essere trattato con successo con le mascherine di allineamento o se è preferibile prendere in considerazione altri dispositivi fissi di tipo estetico (attacchi estetici o apparecchio linguale).

L'apparecchio fa venire più carie?

L’apparecchio di per sé non provoca danni ai denti, ma rende più difficoltoso mantenere un buon livello di igiene orale. Ovviamente denti meno puliti sono più a rischio di carie.   Per questo diventa per noi importante istruire e motivare il paziente a pulirsi scrupolosamente i denti ogni volta che mangia; una volta applicato l’apparecchio vi forniremo un apposito kit di igiene e vi spiegheremo le nuove manovre da eseguire a casa.  Poi, nel corso del trattamento, verrà valutata, caso per caso, la necessità di effettuare sedute di igiene orale professionale eventualmente  più ravvicinate.

L’apparecchio è compatibile con lo sport o con l’uso di uno strumento musicale?

In genere, non ci sono controindicazioni allo svolgimento di attività sportive con l’apparecchio ortodontico.  Nel caso di sport di contatto (rugby, pallacanestro etc.) possono insorgere alcune problematiche in seguito a  traumi diretti al volto (lievi lesioni cutanee o mucose); noi consigliamo l’uso di bite o paradenti modellabili a caldo che si possono acquistare in farmacia.

Nel caso di un apparecchio fisso incollato sulla superficie esterna dei denti non c’è nessuna ripercussione sulla fonetica e sul canto, mentre nel caso di un apparecchio incollato sulla superficie interna dei denti le variazioni, se presenti, sono minime.

L’utilizzo di strumenti musicali a fiato può essere disturbato dall’apparecchio fisso, ma in questo caso sono disponibili delle guaine trasparenti da applicare sull’apparecchio in modo da creare un cuscinetto liscio esterno che risolve ogni  problema.

Quando è necessario togliere dei denti sani?

Ci sono delle malocclusioni che non possono essere risolte in modo corretto senza estrarre denti. Sono i casi in cui un affollamento severo si accompagna ad una loro inclinazione verso l’esterno, spesso con difficoltà a chiudere le labbra. Ovviamente nessuno vorrebbe estrarre “denti sani”, ma a volte perseguire unicamente la strada di trattamenti non estrattivi può portare a tempi di terapia molto lunghi, problemi di recidiva e di instabilità del risultato ottenuto, recessioni a livello delle gengive, non completa risoluzione della patologia e peggioramento del profilo del viso.

Alla fine del trattamento i denti possono tornare storti?

Il nostro obiettivo non è solo farvi ottenere un bel sorriso, ma anche far sì che esso si mantenga negli anni. Sfortunatamente i denti si  muovono per tutta la vita, per cui, in assenza di un aiuto, alla fine della terapia, può esserci il rischio che essi ritornino storti. Per scongiurare questa evenienza utilizziamo alla fine del trattamento l’uso di una contenzione. La contenzioni di tipo fisso (splintaggio) è un filo incollato dietro ai denti anteriori per mantenerne l’allineamento, la contenzione  mobile è una mascherina trasparente o una placchetta mobile,che riproduce la posizione dei denti alla fine del trattamento. Noi prevediamo sempre, all’interno del nostro piano di cura, l’utilizzo di una contenzione fissa nell’arcata inferiore e di una contenzione fissa o mobile nell’arcata superiore per la durata di almeno 2 anni. Ad ogni modo, se si vuole avere la certezza che i denti non si muovano mai, tali presidi sono consigliati per un tempo più prolungato, anche a vita.

Quanto dura un trattamento?

La durata di un trattamento varia in relazione alla difficoltà del caso. In generale, comunque, un nostro trattamento con apparecchiatura fissa dura da 1 a 2 anni.  Nei casi in cui vi sia una grave problematica scheletrica, in cui un dente risulti incluso nell’osso o in cui ci sia una scarsa collaborazione da parte del paziente i tempi possono essere più lunghi.

Con quale frequenza va controllato l’apparecchio?

Le visite sono solitamente ogni 4-6 settimane. Durante questo intervallo l’apparecchio continua a lavorare nella vostra bocca e ad ogni controllo verrà attivato nuovamente.

Sono adulto, posso mettere l’apparecchio anch’io?

Si può mettere l’apparecchio a qualsiasi età. Negli adulti, però, è necessario uno studio preliminare del caso molto più attento, che spesso si avvale della collaborazione di altri specialisti,  in  modo da valutare che i denti e i tessuti di sostegno del dente (gengive e osso) siano sani ed  integri e per stabilire, inoltre, lo stato degli eventuali elementi protesici presenti.

Un trattamento ortodontico in un adulto, oltre a migliorare l’estetica e la funzione masticatoria, può migliorare la salute gengivale, permettere una migliore pulizia dei denti e agevolare il posizionamento di impianti o di nuove protesi fisse.

L’ortodonzia invisibile è applicabile a tutti i casi?

L’ortodonzia invisibile è stata sviluppata negli ultimi anni per dare una risposta all’ aumentata richiesta estetica da parte dei pazienti.  Le tecniche più moderne che utilizziamo nel nostro studio  prevedono l’utilizzo di mascherine trasparenti rimovibili (Invisalign) o di apparecchiature fisse incollate sulla superficie interna dei denti (apparecchio linguale). Le mascherine di allineamento, essendo rimovibili, sono molto confortevoli e permettono un’ottima igiene orale, ma per essere efficaci devono essere portate tutto il giorno, fatta eccezione per i pasti e, a nostro avviso, non sono indicate in tutti i casi.  Durante la prima visita valuteremo se il vostro caso può essere trattato con successo con le mascherine di allineamento o se è preferibile prendere in considerazione altri dispositivi fissi di tipo estetico (attacchi estetici o apparecchio linguale).